A fine 2006-inizio 2007 ho avuto la fortuna di incontrare su Myspace (do u remember?) giovani ambiziosi visionari come me, che hanno creduto fin dall’inizio alla pazza idea di Emma Travet, del progetto Emmat e del romanzo: Marcello Dino (che mi ha ispirato il personaggio di Wolfango), Giuseppe Pierantozzi, Alessia Caliendo, Rossella Frigerio, Marta Grossi. Le nostre strade si sono separate, ma è sempre bello sapere che posso ritrovarvi su Internet. Tutti mi avete supportato in un modo straordinario.

In particolare Marta Grossi è riuscita – non so ancora come – a dare vita, in immagini, alla mia Emma, creando la copertina del romanzo e le grafiche del merchandising che feci realizzare da un piccolo negozietto di Torino, vicino a Palazzo Nuovo (grazie alle dritte di Silvia Stella). Penso ci sia ancora, si chiama Psiche. Il mini merchandising di Emmat era così formato: pin, sticker, burrocacao, specchietti da borsetta e portachiavi/cavatappi. Per i primi anni ho appiccicato gli sticker di Emmat, ovunque andassi, regalandoli ad amici e parenti che hanno seguito la mia buona strada, senza farsi cogliere sul fatto.

Poi li fotografavo per pubblicarli in due album su Facebook “People LOVE emmat” e ”Emmat all around the world” e sul blog di allora emmatvanity.style.it. La mia ispirazione? Il nano girovago di Amelie, Obey the Giant, le Guerrila girls, Carlo Galfione (un artista che stimo molto). Ora ve li pubblico qui, nella photogallery: purtroppo non sono riuscita ad inserite tutte le foto scattate in questi anni, ma spero apprezziate ugualmente. Curiosità: sapete dove ho venduto molto bene, via Myspace, spillette, adesivi e via dicendo? Negli States! (E dove altrimenti?)

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