
Per scrivere un romanzo occorre essere single, senza figli e possibilmente uomini.
Oppure single ed EREDITIERE.
Altrimenti preparatevi a notti insonni e a nevrosi/frustrazioni perpetue.
Poi non dite che non ve l’avevo detto.
p.s. 1 Come sono riuscita ad avere pronta la prima stesura di “Voglio scrivere per Vanity Fair” in soli 17 giorni? Semplice, avevo un sacco di tempo libero e mi sono dedicata solo a quello per dieci ore al giorno. Probabilmente anche Jane Austen e Virginia Woolf avevano parecchio tempo libero da potersi dedicare alla scrittura, senza l’ansia di dover smettere sul più bello per andare a prendere i bambini, cucinare cena, fare le pulizie, caricare la lavatrice etc…
p.s. 2 Quando, anni fa, intervistai Stefania Bertola (autrice di “Biscotti e sospetti” e di molte altre storie deliziose, ironiche, sabaude qb, scritte in modo superlativo), rimasi stupita quando appresi che lavorava a un suo romanzo, per circa 6 mesi. Ora la capisco benissimo. Anzi, l’ammiro perché riesce a sfornare libri con una metodicità impareggiabile, prendendo appunti anche quando cucina il sugo, la sera (me lo disse lei anni fa).
Ciao, siamo colleghe in goWare.
Be’ se si lavora a tempo pieno e si è sposate e non si ha una colf, l’importante è che il marito ti porti tanti caffè e qualche volta prenda lui il ferro da stiro, il mio è così.
Bacio
Ottimo (e raro) marito, Sandra!
erica