La scorsa settimana sono stata a Milano. Di solito ci vado il giovedì, che è il mio giorno libero. A fare che? Vi chiederete. Per ora non posso ancora svelare nulla, se non “a fare cose, vedere gente”. A tempo debito, si saprà tutto. Comunque sia, mentre stavo aspettando la metro da Centrale a Duomo, mi chiede informazioni una bella ragazza con un paio di stivali verde bottiglia- che hanno subito attratto la mia attenzione- (scoprirò, in seguito, che li aveva acquistati ad Istanbul). Visto che voleva a tutti i costi andare a vedere il Duomo, e sognava quel momento sin da bambina, le ho proposto di seguirmi. Così è stato. Dopo la foto di rito, con stormo di piccionazzi a mò de “Gli Uccelli” di Hitchcock, l’ho portata da Excelsior, dove si è lustrata gli occhi davanti ad una vetrinetta di Tiffany. Non vi ho detto come si chiama: Caterina. Abita a Kiev, lavora come interprete, ha imparato l’italiano da autodidatta, parla 5 lingue, ed ha deciso di prendersi un anno sabbatico in giro per l’Italia e l’Europa. Infatti, stava arrivando da Berlino. Good luck, girl!
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