Perché da sola non ce la posso fare.
Okay, ammetto di essere dispersiva per natura, ma vi garantisco che due figli fa, ero una persona molto più lucida (considerate che per 3 anni ho dormito de merde, svegliandomi 3 volte a notte, causa pianto di un adoraaaaabile bambino che voleva il biberon. RIPETO: 3 anni, 3 volte a notte), ligia, puntuale, una creativa più centrata, un caterpillar senza troppe distrazioni che organizzava mostre, eventi vari, scriveva diversi articoli su Lookout magazine, teneva il blog su style.it, viaggiava and so on…
Ora sono sempre un caterpillar, ma scombinato da queste giornate inframmezzate da commissioni, famiglia, casa da tenere, lavoro da copy, una vita sociale da mantenere a un livello decente, due siti da rifare (ma grazie a lei, ce la farò!), il romanzo da scrivere.
Così ho chiesto aiuto a Laura Goria, una giornalista (collabora con marieclaire.it ), amante dei libri (ha condotto una trasmissione sui libri in televisione), che ama curare le interviste alle scrittrici, una sabauda come me, con il dono dell’ironia, che va matta per New York, e si distingue per uno stile molto suo, che bilancia bijoux vintage con borse da urlo e abiti virati al maschile. Venerdì si terrà il primo incontro con lei, a casa della zia novantacinquenne, seguita dalla signora badante che ci preparerà il caffé. Si prospettano elementi interessanti da aggiungere al romanzo
Poi, mi fanno piacere anche i supporter (a chi non farebbero piacere?). Una è Veronica Contini, super esperta di SEO, che ha scritto il post qui sotto su Fb.
Anche lei mi dice: “Scrivi!”
A dirla tutta, io scrivo tutto il giorno, anche di notte, dai social posso apparire una cazzara,sì- ma con stile- perchè sono spesso in giro, in realtà mi faccio un fundel così, riesco a fare aggiornamenti sui social anche dal panettiere. Però è durissima scrivere un romanzo, tutta un’altra faccenda, d’altronde se Voglio scrivere per Vanity Fair, l’ho buttato giù, di getto, in diciassette giorni, PRIMA di avere dei figli… ci sarà un perchè.
Poi ho ritrovato anche questo articolo di Elena Stancanelli, pubblicato su La Repubblica di qualche tempo fa che conferma quanto sopra.
Il secondo figlio è fatale alle scrittrici
Il segreto per essere una scrittrice di successo e insieme una buona madre è fare un figlio soltanto. Lo sostiene Lauren Sandler, in un libro dal titolo One and Only: the freedom of having an only child, and the joy of being one. Susan Sontag, Joan Didion, Mary Mc Charty Margareth Atwood e molte altre scrittrici che amiamo, scrive Sandler, sono madri di figli unici. La cui esistenza è stata funestata, ma resa anche specialissima, dal mestiere della madre.
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A ogni modo, ora non ho più scuse, vi terrò aggiornate!