Vado a trovare mia nonna Olga Dionigia e la ritrovo gattara!
Tre ciat in vacanza da lei: Tatin (come la torta), Muffin (come i dolcetti) e Mia (come la tizia del cartone animato). Lasciando perdere i gattini, ho capito di aver preso parecchio da mia nonna: ieri ha fatto bruciare la frittata: “Perchè la lascio sul fuoco, poi vado a far altro e mi dimentico”. Ecco, mi pare logico… (anche io vado a far altro- leggi alla voce: scrivere al pc in una stanza lontana anni luce dalle cucina-)
Poi le ho chiesto: “Hai un metro, di quelli morbidi, gialli?” Lei: “No, non sono mica una sarta!”. Ovvio, ma che domande faccio, IO?
Proseguendo… ha rifatto la portiera dell’auto parcheggiandola in garage (io in un altro frangente, ma il risultato è lo stesso), è golosa di dolci (io ne sono drogata), ma visto che ha “LA DIABETE” si deve tenere altrimenti g u a i, (se proprio mi deve venire, spero accada in tarda età, dopo gli ottanta, come è successo a lei), e quando parla ti racconta la storia della rava e della fava (io faccio lo stesso, ma, almeno, pongo anche delle domande, un po’ per naturale curiosità, un po’ per deformazione professionale).
P.S. Per chi si fosse dimenticato di Nonna Olga Dionigia, eccola qui, in versione fly girl, hip hop style.
Ottantadue anni e non sentirli…. Yooooooooooooooooo!