
Solo 5 giorni tirati tirati ma quante cose/posti/persone!
Così ecco il mio diario from London, come fossero gli appunti preso sul Moleskine, tra un appuntamento e l’altro.
London #day1
Arrivo a Stansted h 11.15. Preso bus fino a Victoria Station (viaggio eterno, con sinusite a palla). Pranzo alle 3 pm da LEON (stavo svenendo). Taxi fino alla casa in cui siamo ospitate. Uscite verso le 5.30 pm. Ci siamo un po’ perse. Non c’è la metro qui vicino. Dobbiamo prendere il bus, ma non è così immediato. Vagato nella zona di Elephant&Castel per riuscire a prendere la metro giusta. Giro a Covent Garden. Caffè e fetta di torta veloceeeeee da Primerose bakery. E poi Mamma Mia al Novello Teather (ci siamo scatenate). Passeggiata notturna sul ponte dove sotto scorre il Tamigi. Victoria Station e taxi per ritornare a casa. Su “Mamma Mia”: ma come fai a NON battere le mani per MAMMA MIA?
Le maschere non ne hanno lasciata passare UNA:
– no cellulari e macchina ph
– no battere le mani (ma, sul finale, ce ne siamo fregate e abbiamo battuto le mani e ballato #tiè)
– peró non dicevano nulla al tipo che mangiava spaghetti durante la pausa#mah
La cosa interessante è questa: la maschera che ti indica il posto ti comunica, in quanto DONNA, che le toilettes per le lady “sono a destra”. E, prima di entrare, un omino con cappello a cilindro controllava meticolosamente, con una pila, ogni singola borsa.
London day#2
-library di Camberwell (sabato porto loro il mio romanzo da tenere nello scaffale della letteratura straniera)
– giro a Covent Garden (mi ha ricordato My Fair Lady, visto a London, dal nonno di Luisa nel 1992)
– da Caffè Nero con Gigi (manager di questa catena di caffè) per torta e caffè
– sotto la pioggia (che bel tempo de merde) a prendere la metro. Foto con il papavero. Da Joanna a Bird of Smithfield -zona industriale dal fascino molto inglese #gia– Preso toast all’avocado, buonissimo e chiacchiere tra italians con Carla e Max Vic, artista italiano a Londra da anni, incontrato nel 2003, alla Galleria di Piero Passet
-cocktail (più caro del fuoco 12 £) in zona Piccadilli con Max Vic, Steven e Sai Baba
– presentazione/opening da Nico di Donna (c’era anche Nancy dell’Olio, ex fidanzata di Ericksonn, ex allenatore della Lazio, nella quale mi ero imbattuta nel 2003, proprio grazie a Piero).
– cena argentina da Buenos Aires Restaurant in Waitling steet, da Alessandro Jahier, manager del locale (da Pinerolo a Londra con furore). Cena super: carne, vino e dolce ottimi! A casa con il taxi.
London #day3:
Un saluto a Sergio Luchetta e al team di Eazycity al 109 Tottenham Court Road e un cappuccino con croissant al pistacchio with Anna, marketing manager di Ca-puccino (meeting per organizzare a cool event di presentazione del nuovo romanzo legandolo alla London Fashion Week 2016). Poi Camden. Che delusione… non ci andavo da anni, e l’ho trovato troppo turistico, poco vero, cineserie che si possono trovare anche da noi. Unico rammarico: aver lasciato la maglia con la bambina che lascia volare via il 💓 di Bansky. Unica surprise: the Jacket Potatoe al pub, grezzo e tipico il giusto. Alla European Bookstore di Ornella Tarantola (la libraia amica di Luca Bianchini). Al Caffè Illy per meeting con Krisha e Giancarlo di www.italiansoflondon.com A cena a Soho con Mark e fidanzato al thai restaurant. Rientrate in taxi as usual (eravamo pure sempre a Camberwell Green).
London day #4
Pioggia e vento. Colazione da Starbuck. Carla è andata in giro a fare le foto ai monumenti turistici. Io mi sono incontrata con Max Vic per andare da Stephen a Nothing Hill. Poi giro da sola a Portobello (anche qui, non è stato come l’ultima volta che sono venuta a Londra). Incontrato Carla in centro. Da Leon a mangiare qualcosa di sano e buono (è diventato il mio fast food preferito). Giro da Primark per acquistare una borsa e un trolley. A Victoria station a fare i biglietti del bus per Stansted e cena al sushi restaurant. Preso taxi per rientrare. Preparato due trolley (lo sapevo sarebbe finito così). Dormito due ore, da mezzanotte alle due e un quarto. Arrivato il taxi, nel cuore della notte. Ci ha portato a Victoria Station da dove abbiamo preso il bus per l’aeroporto. Alle 4 del mattino stavamo mangiando una tortina e bevendo un caffè. Partenza alle 6.30 e arrivo alle 9.30 a Torino city.
ph erica vagliengo
Considerazioni varie
Portobello market
A essere onesti, non mi ha presa come quel sabato mattina del lontano 2003, quando trovai qui la broche in argento immortalata in Voglio scrivere per Vanity Fair.Penso perché sia come ha scritto Cristiana Sardo su Fb:
“Never go back to the places you used to love….
they have changed very much BUT
they are sweet marvellous memoires in your heart”
Callan school
Ieri, camminando di fretta lungo Oxford Street, per stare al passo con i londinesi, alzo lo sguardo e cosa vedo?
L’insegna della CALLAN SCHOOL, la scuola d’inglese dove ho trascorso tutte le mattine, per tre settimane, nel 1992, con la mia amica Luisa, per imparare il british english grazie a questo metodo innovativo. Ripensare a quell’estate di 23 anni fa (gulp!) mi ha catapultata direttamente nei panni di me stessa quindicenne, per la prima volta in una città ENORME, FRENETICA E CREATIVA come London. Ricordo che andavamo a lezione da sole, in tube e che, al termine, ci fermavamo a provare gli abiti da Miss Selfridge e da Top Shop, scattandoci i primi #selfie in camerino e nei cessi. Fantastico! Poi, facevamo anche una capatina da HAMLEYS, il più famoso negozio di giocattoli di Londra. Ho scoperto che è stato acquistato da poco da un ricco cinese 400 milioni di sterline, però. C’è anche her MAJESTY di Lego con il real cagnolino.
Alla fine, mi rendo conto, sempre di più come sia tutta una questione di: CONNECTION, grinta, self confidence, fattore C e faccia da cul. Edirei che non mi manca nulla (specialmente la faccia da cul).