C’è un posto, nel centro di Torino, che sa un po’ di Berlino. Molti ci passano davanti, camminando veloci sull’acciottolato scivoloso, non lo vedono nemmeno, troppo impegnati nei loro pensieri o rinchiusi in gabbie mentali preconfezionate.
Però lei è lì, aperta a tutti. A tutti quelli che non si formalizzano e si fanno prendere per mano dalla curiosità di vedere cosa ci sia oltre quel cancello. Lei è la (un tempo) gloriosa Cavallerizza Reale, occupata da maggio 2014.
Il motivo dell’occupazione? Viene spiegato bene sul sito dove si parla dell’assemblea Cavallerizza 14:45
La Cavallerizza è di TUTTI.
Così c’è scritto sullo striscione d’ingresso. Allora, andate a scoprirla: spogliatevi- per una volta- del rigore sabaudo e fatevi sorprendere da un mondo che ha un suo perché. Io ci sono stata, ho passeggiato anche nei giardini reali, portandomi appresso il romanzo e la mia protagonista, Emma Travet. Poi l’ho regalato alla Biblioteca della Cav, e, non so come, è finito in questo bagno vintage, che, potrebbe piacere a Emmat, nonostante il posto sia freak (fa pure rima).
ph RL
Il giro in questo luogo dal fascino decadente mi ha ispirato un post su Fb, pubblicato il 29 ottobre, dopo le 17.00. Se andaste a cercarlo- okay, non vedo perché dovreste andare a cercarlo, ma, aveste na mazza da fare magari potrebbe capitare- NON LO TROVERETE. Così come NON troverete un secondo post (sempre sulla Cavallerizza e i due link postati subito dopo). Me ne sono accorta solo adesso. La faccenda è veramente strana in quanto io sono sicura al centopercento di non aver MAI cancellato quei due post e i due link.
Per fortuna li avevo salvati, con uno screenshot. Eccoli.
Già che ci sono ho pensato di comporre una bella photogallery con le foto scattate giovedì 29 ottobre, foto che sono rimaste su Instagram.
ph erica vagliengo
P.S. a me piace uscire dai cliché…