“Cascina Langa nella memoria storica della nostra resistenza partigiana per essere un nascondiglio fedele, una postazione al di sopra di tutte, che ha permesso il controllo delle colline sottostanti e la fuga. Ora Cascina Langa vuole continuare ad essere un rifugio, un riparo, per tutti coloro che ricercano la storia e il silenzio delle nostre colline. Un respiro intenso di una terra che rimane la stessa narrata da scrittori che a questi posti hanno dedicato lunghi racconti d‘amore e di dedizione.
Qui si continua a vivere tra boschi e noccioleti, a farsi sfiorare dalla brezza marina, a muoversi nei sentieri che lasciano spazio ai pensieri più profondi. Un isolamento volontario che serve per staccare e ricominciare.” dal sito www.cascinalanga.it
Non occorre aggiungere altro, guardate le foto e immaginate come sia piacevole trascorrere le giornate a Cascina Langa, a partire dalla colazione con vista sul bosco mentre il cane Cucù va a passeggiare, inebriati dal profumo degli strudel della panetteria di Manera, riscaldati dal Biotea (prodotto da un italiano in Cina), mentre il putagè brucia la legna messa all’alba.
Chiudo il post, sempre prendendo a piene mani dal sito di Cascina Langa:
Chi non conosce, chi non è mai stato a Cascina della Langa, vuol dire che di queste langhe lui non può parlare. E il feudo di un noto commerciante della mia città, già commilitone di mio padre. Quando gli capita di parlarne con i suoi amici cittadini, questi d’istinto aggricciano le spalle perchè C.L .porta un’idea di tramontana e solitudine. Se il destino che io torni borghese e faccia onesti soldi, voglio presentarmi a quel commerciante o ai suoi eredi e chieder loro di vendermela. Una volta mia ci passerò tre mesi d’ogni anno che mi resterà,altrimenti ci verrò da solo, a piedi, una volta all’anno, un giorno qualsiasi d’inverno, e cercherò di riprovare quel freddo, di fare pressappoco le cose e i passi e i pensieri che devo aver fatti in un’eguale giornata dell’inverno 44-45. Ogni inverno ci verrò, come ad un anniversario, fino a quando non sarà così vecchio e stanco da dubitare per un momento che un giorno da queste parti , io vi abbia tanto camminato e combattuto. E questo mi avvertirà che il prossimo inverno non potrò risalire a toccare i muri della vecchi Langa e riconoscere la cuccia che fu della lupa.Cascina della Langa consiste d’un rustico, d’un civile e di un portico che chiudono per tre lati la vastissima aia. Il quarto lato sarebbe schermato da un filare d’alberi di alta collina, ma vedi da qui lo stesso la pianura e le Alpi. C.L. i partigiani la sfruttano sin dal gennaio 44. Qui c’è sempre stato da bere e da mangiare, con tanto consumo che la cascina sarebbe andata a ramengo in un mese se la mezzadra non si fosse decisa a metter lo scotto e a tenere i conti,ma nel rustico coi mezzadri devono starci i miei due amici Piccard e cervellino, fratelli.Per loro ho rinunciato alla Browning e al posto privilegiato nella brigata di Mango. Per loro e per Cascina della Langa e per la lupa che da due ore mi annusa i talloni e poi mi guarda con occhi innamorati. Appunti partigiani 44-45 Beppe Fenoglio
Beppe Fenoglio: scrittore albese, a Cascina Langa trascorse il suo esilio nell’inverno 44-45. Sede dei partigiani del famoso Comandante Nord. Rifugio e ristoro di centinaia di combattenti partigiani.
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Emma Travet
Sono Emma Travet, piemontese verace, ironica blogger/networker, autrice Bestseller su Amazon con “Separati con stile". Ho creato nel 2009 il progetto emmat, per promuovere il mio primo romanzo "Voglio scrivere per Vanity Fair" . Poi è arrivato il video format con Zolletta "Incasinate sì ma con stile". Ed ora sono diventata INDIPENDENTE Sì MA CON STILE, per aiutare le altre donne ad avere la vita che si meritano.